Fondo Mongeri

Fondi librario

Anche se il fondo è confluito nel patrimonio generale della biblioteca sociale è possibile ricostruirne la consistenza originaria tramite il relativo elenco pubblicato nel 1888 a cura del bibliotecario Giulio Carotti.

Sfogliandolo si può constatare che all’epoca del legato testamentario il dono Mongeri era costituito da circa 1100 volumi, fra cui 7 cinquecentine, 5 edizioni del 600 e 12 del 700. Nel patrimonio raro della biblioteca si conservano ancora 6 cinquecentine delle 7 originarie: tra queste l’opera De rerum varietate libri XVII di Gerolamo Cardano pubblicata ad Avignone nel 1558 e la seconda edizione del Trattato dell’arte della pittura, scoltura et architettura di Giovanni Paolo Lomazzo stampata nel 1585 da Paolo Gottardo Ponzio della rinomata dinastia di tipografi milanesi. Il corpo più consistente di questo fondo è costituito da edizioni italiane dell’800 – e in minor parte francesi e tedesche – riguardanti la storia dell’arte, l’archeologia, la critica, l’estetica e alcune descrizioni di restauri conservativi. Un nucleo di circa 100 opere minori è formato da cataloghi di esposizioni, di musei o di accademie italiane e straniere e da guide di località diverse. Inoltre sono presenti 52 opere di cui fu autore lo stesso Mongeri. Il lascito pervenne alla Società nel febbraio del 1888, dopo la morte del Mongeri avvenuta il 17 gennaio dello stesso anno. Fu il fratello Michele, prevosto parroco di S. Marco, a interessarsene e a indirizzare una lettera al segretario della Società Emilio Seletti, nella quale sottolineava l’esplicito desiderio del Mongeri di donare i suoi libri alla biblioteca della Società Storica Lombarda.

Giuseppe Mongeri (1812-1888), membro della Commissione esaminatrice dei progetti per la Galleria Vittorio Emanuele (1862), socio della Società Storica Lombarda dal 1874, segretario e poi professore di storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Brera, dedicò la sua vita “a promuovere la cultura e l’amore per l’arte, ch’egli temeva si andasse spegnendo tra il soverchiare degli interessi materiali”. Pubblicò tra il 1847 e il 1887 numerosissimi saggi e articoli (fu collaboratore attivo della Rivista Europea, del Crepuscolo e della Perseveranza): lo studio dei monumenti milanesi e lombardi e l’indagine intorno all’antica pittura italiana costituirono le tematiche principali delle sue ricerche.