Newsletter 23 – Aprile 2025

Newsletter 23 • Aprile 2025
RACCONTARE MILANO
Ugo Flumiani, Piazza del Duomo a Milano dettaglio, s.d., Archivio Cambi Casa d’Aste

A ottobre ha preso il via la seconda edizione di “Raccontare Milano”, l’iniziativa nata nel 2023 nell’ambito del palinsesto delle celebrazioni per i 150 anni della nostra associazione. Se lo scorso anno il ciclo di sei conferenze sull’Ottocento milanese – ideato in collaborazione con il Comitato di Milano dell’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano – ha visto una larghissima partecipazione di soci e amici, quest’anno con malcelato orgoglio dobbiamo registrare un successo di presenze ancora maggiore. Complice del favore riscosso sicuramente il periodo storico indagato, cioè il primo Novecento, ma anche i temi scelti per le sette conferenze che hanno privilegiato la storia dei protagonisti della Milano dell’epoca in ambito economico, finanziario, politico, culturale e artistico. Unendo il rigore della ricerca al piacere della narrazione, il ciclo di conferenze ci ha condotto alla riscoperta del vivace mondo degli affari, della sfavillante società aristocratico-borghese, del variegato mondo dell’editoria, delle avanguardie artistiche, del ruolo sempre più centrale delle donne, della rinascita musicale nel secondo dopoguerra.
Per la prossima stagione, la Società Storica Lombarda ed il Comitato di Milano dell’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano hanno concordemente deciso di porre termine a questa iniziativa, ma non certo alla collaborazione fra loro che ha portato così ottimi frutti. In autunno inizierà infatti un nuovo ciclo di incontri dal titolo “Milanesi cosmopoliti”, in cui verrà raccontata la vita avventurosa ed avvincente di sei personaggi della Milano dell’Ottocento che si sono spinti fuori dalle mura cittadine in cerca di fortuna o gloria.

ARCHIVIO STORICO LOMBARDO, 2024

La nostra Società Storica Lombarda ha da poco concluso i lunghi festeggiamenti per ricordare i 150 anni dalla sua nascita. Il palinsesto delle celebrazioni è stato così ricco che il comitato direttivo del nostro Giornale ha deciso, per l’annata 2024, di conservarne memoria pubblicando quasi tutti gli interventi degli esimi studiosi che vi hanno partecipato. La consueta parte monografica è dunque tutta dedicata alla storia della nostra associazione. Il bel saggio di Maria Luisa Betri dal titolo “La città che sale. Milano fra fine Ottocento e inizio Novecento” delinea un quadro del contesto socioeconomico e politico entro il quale la Società Storica nasceva e si sviluppava. Negli anni Ottanta del XIX secolo, Milano aveva già acquisito lo status di polo industriale e capitale morale d’Italia. L’Esposizione nazionale delle arti e delle industrie inaugurata nel 1881 contribuì non poco a sancire tale primato. Indice significativo dello sviluppo della città fu la crescita demografica – dai 192 mila abitanti del 1861 ai 300 mila già venti anni dopo –

dovuto non tanto a fattori naturali quanto ad un notevole flusso migratorio. Milano, nel suo sviluppo impetuoso, aveva bisogno di manodopera. A governare la città in questo periodo di tumultuoso sviluppo, fu una maggioranza di estrazione aristocratica e alto borghese. I sindaci che si succedettero alla guida della città fino a fine secolo (Beretta, Belinzaghi, Negri, Vigoni, Greppi, tutti soci della nostra associazione) operarono non poche trasformazioni del tessuto urbano, sia per l’abbellimento del centro storico, sia per incrementare i servizi pubblici con l’impianto di reti di fognature, di gas ed elettriche. In generale questi decenni segnarono un punto di svolta importante per la città che si avviava a divenire una città moderna e industriale, dalla prevalente fisionomia borghese e operaia. L’articolo di Maria Luisa Betri introduce tre saggi relativi ai contenuti dell’«Archivio Storico Lombardo» sotto l’aspetto letterario, giuridico e storico.
Il primo di Gianmarco Gaspari indaga il contesto culturale in cui nasceva la rivista, in particolare il mondo degli studi storici che, dopo l’unificazione, era chiamato a rivedere mezzi e fini del proprio agire. La Società Storica Lombarda nasceva anche dalla volontà della classe colta cittadina di rivendicare il ruolo primario giocato dalla Lombardia nel processo di unificazione dell’Italia in contrasto col Piemonte che si assurgeva a guida materiale e morale del Risorgimento. Non è un caso trovare un gruppo di esponenti di rilievo del patriottismo risorgimentale lombardo da Carlo D’Adda a Ercole Oldofredi Tadini, da Cesare Correnti a Giorgio Pallavicino Trivulzio. È certo che il Giornale nei primi decenni della sua vita segue due linee guida: da un lato la ricerca e la pubblicazione di fonti “nuove”, un lavoro quindi di erudizione, perfettamente inquadrato nella cultura positivistica dell’epoca, dall’altra un interesse predominante per studi sul periodo visconteo-sforzesco, su quelli relativi al dialetto, al folklore, alla storia urbana. Il saggio di Gigliola di Renzo Villata focalizza lo sguardo sulla presenza, nei primi trenta anni di vita del giornale, di studi relativi alla storia del diritto, sottolineando come questo sia una presenza pervasiva nelle pagine dell’«Archivio ». Anche quando non vi si accenna in modo specifico, il diritto è sempre presente perché è parte della nostra vita e della società dei secoli passati. Ciò premesso la di Renzo Villata analizza alcuni saggi specificatamente dedicati al diritto, sia esso privato o penale. Molti per esempio sono gli articoli e le recensioni dedicati alle pubblicazioni di statuti comunali, locali e corporativi. Il diritto entra prepotentemente quando si parla di matrimoni fra principi e nobili casate, o annullamenti. Dopo i matrimoni, sono i processi nelle loro varie fasi, a interessare chi scrive nell’«Archivio ». Anche il diritto commerciale e la sua storia sono ben presenti come centro di indagine storiografica come per altro la storia delle istituzioni.
Il saggio di Elisa Occhipinti mette in luce come nei primi decenni del nostro giornale, gli studi sul Medioevo dedicati all’età comunale e alle signorie viscontee-sforzesche siano assai numerosi e prevalgano in modo netto su quelli relativi alla realtà altomedievale. In un clima fortemente segnato dalle vicende risorgimentali, la lunga lotta contro l’impero asburgico veniva infatti idealmente collegato alle sollevazioni comunale medievali contro l’impero germanico.
“Appunti per una storia della Società Storica Lombarda” è il titolo di uno dei due saggi che Adele Buratti Mazzotta ha dedicato alla fondazione e allo sviluppo della nostra associazione e del suo giornale. La Società Storica Lombarda fu fondata nel 1873 da Cesare Cantù e da un primo gruppo di 48 soci a cui presto si aggiunsero altri 110 membri, tutti appartenenti all’élite sociale e culturale della città.
Lo scopo dell’associazione, così come espresso nello statuto originale, era la promozione di studi storici, la pubblicazione delle fonti primarie, la conservazione del materiale d’archivio, la salvaguardia e la valorizzazione dei monumenti e delle opere d’arte. Come mette in luce il bell’articolo di Buratti Mazzotta la Società Storica Lombarda non ha mai derogato nei suoi 150 anni di vita ai suoi compiti così da essere a tutt’oggi una presenza fondamentale e di peso nel p anorama culturale della città. La lunga sezione monografica si conclude con il ricordo di due figure importanti della Società Storica Lombarda. Il saggio di Rodolfo Huber è dedicato a Emilio Motta (1855-1920) – storico, archivista e bibliografo svizzero – vicesegretario della Società sotto la presidenza di Cantù, quindi dal 1889 al 1916, segretario e in seguito vicepresidente. Amedeo Bellini invece ripercorre la figura di Luca Beltrami (1854-1933), architetto, uomo politico, storico delle arti, celebre per la sua intensa e assidua attività tesa alla salvaguardia del Castello e del patrimonio monumentale della città messo in serio pericolo dalla speculazione edilizia che ridisegnava il volto di Milano a cavallo dei due secoli. La storia sosteneva Beltrami, è una lotta contro il tempo per richiamare in vita ciò che è passato e i monumenti sono fortezze nella guerra contro l’oblio, capisaldi della memoria.
Per concludere vogliamo ricordare e invitare alla lettura del saggio di Ivano Granata dal titolo “Opinione pubblica e partiti politici milanesi di fronte al delitto Matteotti (giugno 2024)”, pubblicato in commemorazione del centenario dal delitto che segnava l’inizio formale della dittatura fascista. Granata mette in luce come i partiti di opposizione, pur uniti nella condanna per l’accaduto, furono viceversa così divisi sul piano ideologico da non riuscire a trovare nell’immediato una linea d’azione comune per opporsi e reagire all’operato fascista. Se in quei momenti, in cui lo sdegno del Paese per il delitto stava mettendo a dura prova la tenuta di Mussolini, i partiti si fossero uniti in un agire comune forse la storia avrebbe imboccato una strada diversa.

IL NOSTRO CATALOGO SI AGGIORNA

Grazie al contributo di Regione Lombardia e del MiC la Società Storica Lombarda ha aggiornato il proprio catalogo online, consultabile sull’Opac SBN, e inserito 2200 nuovi titoli opere antiche e moderne tra monografie, opuscoli, libretti d’opera, carte geografiche a testimonianza della varietà del patrimonio conservato nella nostra biblioteca. Ad oggi sono presenti 26.000 record.

L’Europa secondo le ultime osservazioni divisa ne’ suoi stati principali, Roma, 1788 (Fondo Ghio)
Prima edizione dell’opera Giovanneide (Iohannis o De bellis Libycis) del poeta bizantino Flavio Cresconio Corippo (VI sec.), basata sull’unico manoscritto superstite, scoperto dal bibliotecario della Biblioteca Ambrosiana Pietro Mazzucchelli nel 1814
Esame dell’ingegnere collegiato di Milano Dionigi Maria Ferrario sopra la dissertazione del regio matematico padre Lecchi, Milano, Giuseppe Richino Malatesta, 1763 (Fondo Ghio) Guide della provincia di Como, stampate tra il 1817 e il 1859

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