Newsletter 17 – Luglio 2021
Incisione raffigurante un “palinaro” all’opera da G.G. Marinoni, De Re ichnographica, 1751
Le intitolazioni di vie, piazze, giardini e scuole hanno un grande significato storico e simbolico: ci dicono infatti quali donne e quali uomini sono considerati in un dato momento storico degni di essere ricordati e onorati.
Per questo motivo, la Giunta Centrale per gli Studi Storici ha approvato il 30 novembre 2020 l’avvio di un progetto di ricerca sull’uso pubblico della storia che si evidenzia attraverso i nomi di luoghi, eventi e strade nell’arco di tempo che va dal 2010 al 2020. La nostra Associazione che dal 1927 per legge è chiamata ad esprimere pareri in merito a nuove intitolazioni in materia di toponomastica per la Lombardia, ha aderito con entusiasmo, nonostante la mole di lavoro non indifferente che si prospettava. La nostra regione è tra le più popolose d’Europa e partecipa di uno sviluppo urbano crescente che non conosce sosta.
Il progetto ha comportato una prima fase di pura rilevazione statistica delle intitolazioni proposte dalle dodici Prefetture lombarde e cioè Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza, Pavia, Sondrio, Varese. Complessivamente sono state evase 3.679 pratiche per un totale di 6.933 pareri. Per ogni pratica si è indicato l’anno, la denominazione del toponimo, il comune, l’ente, la prefettura, il parere e l’esito. Con la stesura di un report di rilevazione quantitativa sui dati, articolato per anno e per Prefettura, curato da Marina Bonomelli, la Professoressa Gigliola di Renzo Villata ha svolto alcune prime riflessioni culturali di carattere storico.
Si è rilevato una buona prevalenza di personaggi appartenenti alla storia locale che si sono distinti per generosità e rettitudine nello svolgimento del loro lavoro quotidiano. Ecco dunque ricordati sindaci, parroci, medici condotti, maestre elementari, ostetriche, benefattori e imprenditori a cui la comunità intitola vie, strade e piazze come atto di riconoscenza per il loro operato a beneficio della comunità. In questi anni i comuni spesso ricorrono anche ai toponimi locali cioè a quei nomi con cui sono generalmente conosciuti e denominati dalla popolazione locale strade, vie e piazze. E’ questo certamente un modo per non perdere un’eredità del passato che appartiene principalmente alla tradizione orale.
Una delle categorie più rappresentate comprende quella delle donne e degli uomini che al servizio dello Stato hanno perso la vita da eroi, combattendo contro le mafie o il terrorismo. Ecco che i nomi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e dei componenti delle loro scorte ricorrono numerose volte quale attestato del saldo ricordo nella memoria nazionale.
Fra i toponimi più ricorrenti vi sono quelli che ricordano fatti storici salienti del nostro passato, dall’Unità d’Italia alla nascita della Repubblica, e quelli che fanno riferimento ai personaggi della nostra storia nazionale da Cavour fino a Sandro Pertini. Infine numerose sono le strade, vie e piazze intitolate a Santi ma anche ai Pontefici più amati dello scorso secolo quali Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Negli anni considerati sono numerose le presenze femminili: una larga parte sono donne che hanno lasciato un segno all’interno delle loro comunità per la dedizione con cui hanno svolto il loro lavoro anche il più umile. Molti i luoghi intitolati a donne che si sono distinte nel campo delle lettere, delle scienze e della politica, ricorrenti sono i nomi di Elsa Morante, Alda Merini, Oriana Fallaci, Rita Levi Montalcini, Margherita Hack, Maria Montessori.
Molto ancora ci sarebbe da dire sull’enorme materiale che è stato catalogato e che la Professoressa di Renzo Villata si appresta a studiare ed analizzare nei prossimi mesi con la serietà, intelligenza e profondità che da sempre contraddistingue il suo lavoro di storica.
Gigliola di Renzo Villata
L’accademia dei Pugni. Dipinto di Antonio Perego, 1766.
Il progetto, che qui si presenta tra le iniziative della Società Storica Lombarda in corso di attuazione, è accessibile online sul sito della Società.
Si intende offrire, attraverso la suggestione e la potenza dell’immagine, in riproduzione digitale, una rappresentazione/affresco del Ducato di Milano lungo il corso del Settecento nelle più emblematiche espressioni e nelle variegate sfaccettature della sua complessità. Si cercherà di ‘ritrarlo’ nello scorrere della vita quotidiana, nello sviluppo dei costumi, delle istituzioni, nelle arti e nei mestieri, nelle professioni, nella vivacità culturale, espressa dalla diffusione delle idee illuministiche e dai protagonisti di una feconda stagione di progresso, e, con peso assolutamente non trascurabile, dalle rinnovate istituzioni universitarie lombarde. Uno sguardo particolare sarà rivolto al territorio, colto nel rinnovamento architettonico e urbanistico milanese, e in vedute di altri paesaggi lombardi, che saranno messe a disposizione man mano che il progetto si andrà realizzando. La successione di immagini si snoda in sezioni a loro volta suddivise in sottosezioni e percorsi collegati tra loro, in una prospettiva dinamica dei personaggi, dei fatti, degli eventi rappresentati. I percorsi hanno fondamentalmente uno scopo divulgativo, mirano a far conoscere al maggior numero possibile di fruitori, non solo agli appassionati della nostra storia lombarda, la straordinaria varietà delle manifestazioni di un secolo che ha visto in Milano e nel suo territorio uno dei centri vitali di un’Europa ‘lanciata verso il progresso’.
Il progetto, promosso a cura della sottoscritta, presentato e approvato dalla Giunta Centrale per gli Studi Storici, è realizzato congiuntamente con la Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi e la Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi, che svolgeranno per le loro aree analoghe ricerche, con riferimento ai ducati ‘padani’ (Parma, Piacenza e Guastalla, Modena), colti, attraverso la forza rievocativa dell’immagine, nello stesso arco cronologico.
Si svolge con il patrocinio e la collaborazione del Centro per la storia dell’Università diPavia, della Società pavese di storia patria, della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, del Sistema Museale di Pavia, della Collezione Bertarelli del Castello Sforzesco, Biblioteca Nazionale Braidense e di altre istituzioni lombarde che accoglieranno il nostro invito al patrocinio e alla collaborazione.
Sono coinvolti e vi collaborano attivamente i componenti di un comitato scientifico, fatto di esperti appassionati di storia lombarda. A ciascuno di loro va il mio ringraziamento più sincero. Sono (in ordine alfabetico), oltre alla sottoscritta, Giampaolo Angelini, Adele Buratti Mazzotta, Marina Bonomelli, Claudia Bussolino, Maria Canella, Carlo Capra, Marina Cavallera, Alessandro Corsi, Luisa Erba, Romain Iliou, Paolo Galimberti, Maria Carla Garbarino, Giulia Magliola, Paolo Mazzarello, Marino Viganò, Agnese Visconti.
Al centro è un secolo, il Settecento, illustrato attraverso una serie multiforme di flash, che, lungo il suo corso, vede il succedersi di molti eventi, tanto politici quanto sociali, culturali, economici, e un progresso, senza dubbio accelerato nella seconda metà del secolo, grazie alla spinta illuministica diffusa nell’ambito territoriale dei tre Ducati, come, del resto, in molte altre ‘piccole patrie’ dell’area italiana.
Al di là del concetto per così dire identitario di ‘piccole patrie’, che potrebbe indurre a vedere il Ducato di Milano come una monade, l’obiettivo è anche quello di collocare le realtà settecentesche considerate in un più vasto quadro geografico e culturale aprendo una ‘finestra’, ove possibile, sul mondo europeo settecentesco nel multiforme comporsi delle reciproche sfere di influenza, del tutto presenti e documentabili nei fitti contatti non solo epistolari, nei viaggi, nelle traduzioni in italiano di opere straniere, di opere italiane nelle lingue europee, nel sorgere di riviste ispirate da periodici esteri: ho indicato solo alcune delle vie attraverso le quali il Ducato di Milano conquista uno ‘spazio’ visibile nel cuore dell’Europa.
La speranza è di giungere a un tangibile risultato, con il concorso di tutti i volonterosi.
Visita il sito
Fase di restauro del trittico del Tiepolo
Questo anno 2020 di pandemia ha impedito alla Società Storica Lombarda di organizzare con regolarità le conferenze che da molti anni si svolgevano nella sala Maria Teresa. Erano queste un’occasione di incontro e di scambio particolarmente gradite ai nostri soci che vi partecipavano sempre numerosi. Se la speranza di nuovamente ritrovarsi di persona non è mai svanita, tuttavia, visto il perdurare dello stato pandemico, si è pensato di ricorrere alle nuove tecnologie che si sono rivelate uno strumento efficace ed ormai indispensabile per consentire di svolgere i nostri incontri anche se virtuali, e le nostre conferenze di carattere storico-culturale.
Attraverso la piattaforma Zoom, si sono tenute quattro conferenze a cui molti soci si sono collegati in diretta mostrando così di gradire questa novità. Ha inaugurare il ciclo il dottor Andrea Di Lorenzo, storico dell’arte e Conservatore del museo Poldi Pezzoli, che il 3 marzo 2021 ha parlato di “Mantegna ritrovato”. A seguire la nostra socia dottoressa Isabella Villafranca Soissons, Direttore del Dipartimento di Conservazione e Restauro di Open Care, ha tenuto una conferenza dal titolo “Le nuove tecniche di restauro: l’intervento sul trittico del Tiepolo esposto alle Gallerie d’Italia”. Il 17 maggio 2021 lo storico Giorgio Federico Siboni ha intrattenuto i soci con una interessante lezione dal titolo “Napoleone e i milanesi”, mentre il 17 giugno 2021 il dottor Marino Viganò, direttore della Fondazione Trivulzio, ha parlato di “Gian Giacomo Trivulzio e le arti – Gli Arazzi del Bramantino e il Mausoleo di Leonardo 1504-1517”.
Dobbiamo segnalare inoltre con piacere che è nato il canale YouTube della Società storica lombarda sul quale si possono trovare anche le registrazioni di queste conferenze. YouTube può rivelarsi in futuro uno strumento fondamentale per far conoscere le nostre attività di carattere culturale a coloro che coltivano questi interessi ma non ci conoscono ancora.
La nostra Società comunica eventi, dati sul suo patrimonio, incontri e approfondimenti su Facebook e Instagram. Una comunicazione diretta ai soci e a tutto il pubblico interessato alla storia e alla cultura.