CULTURA UMANISTICA

I libretti musicali milanesi Marina Bonomelli - Giulia Magliola

Nella storia del libro i libretti musicali, in cui un testo, perlopiù poetico, è composto per essere destinato alla musica, rappresentano una peculiare categoria editoriale, di forte impatto e rilievo nel Settecento, non solo a Milano, ma anche in altri centri della Lombardia austriaca – Monza, Pavia, Varese e Lodi –, per la specifica funzione che queste stampe erano chiamate a svolgere, che era quella di aiutare lo spettatore a seguire l’esecuzione musicale.
Sicuramente è il melodramma a essere la composizione poetica più diffusa, ma accanto a questo non si devono dimenticare per l’ambito religioso le cantate e gli oratori, come per quello laico i balli, le azioni accademiche e le serenate, nella piena affermazione lungo il secolo di una produzione editoriale di testi inediti per nuove rappresentazioni musicali.
Si tratta di opuscoli di poche pagine dal formato caratteristico in ottavo, o di testi stampati su singole carte di grandi dimensioni, dai quali più in generale è possibile trarre informazioni precise sulla vita musicale di una città in una determinata epoca, a partire dall’autore, il periodo e il luogo della rappresentazione, i nomi dei cantanti con il loro registro vocale e, nel caso di balletti, il coreografo e i ballerini. Vi è poi lo scenografo, il costumista, il macchinista e il direttore di scena, nonché il nome del dedicatario, quando questo era una figura illustre, o appartenente al patriziato locale, come è il caso del libretto l’Oratorio sacro sopra i dolori di Maria Vergine, dedicato al conte Pietro Verri e recitato nella chiesa dei Santissimi Rocco e Romano il 20 settembre 1772.
Ecco che a Milano per il Regio Ducal Teatro, inaugurato il 26 dicembre 1717, si elenca La forza dell’amore e dell’odio (1734), mentre per il Teatro alla Scala è l’Europa riconosciuta scritta da Mattia Verazi e messa in musica da Antonio Salieri a costituire l’eccellenza editoriale, il dramma venne rappresentato il 3 agosto 1778, in occasione dell’apertura solenne del Nuovo Regio Ducale Teatro. Uscì per i tipi di Giovanni Battista Bianchi, lo stampatore che a Milano si distinse nel genere teatrale, come testimoniano i Balli da rappresentarsi nel carnevale 1789, composti da Gaspare Angiolini, l’uno con il titolo Fedra e l’altro Lorezzo.
Sempre in ambito laico vi sono poi le azioni accademiche, spettacoli solo in parte musicati che avevano luogo presso il Collegio dei Nobili, come è La festa di Pallade (1767) e I sette Visconti arcivescovi di Milano (1748).
Per la musica sacra, invece, di particolare interesse sono le cantate per intramezzo: S. Vittore in prigione visitato da S. Materno vescovo di Milano di Carlantonio Bonazzi (1748) e Tobbia figliuolo ammaestrato dal padre di Giovambattista Sammartini (1754), tutt’e due pubblicate da Pietro Antonio Frigerio, stampatore della Congregazione generale della Dottrina Cristiana.

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